Fiori di Eglefino con Zucca e Pesto: Un Incontro di Sapori Mediterranei

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Un piatto che incarna la freschezza dei sapori mediterranei, la semplicità e la raffinatezza delle preparazioni tipiche della cucina italiana. I fiori di eglefino con zucca e pesto sono una combinazione perfetta tra il pesce delicato, la dolcezza della zucca e la freschezza del pesto, che unisce il tutto con un tocco di aromaticità. Questo piatto, oltre ad essere un piacere per il palato, è anche una gioia per gli occhi, con i suoi colori vivaci e contrastanti.

La combinazione di pesce e verdure è un tema ricorrente nella cucina mediterranea, che ha sempre cercato di bilanciare freschezza, salute e sapore. L'eglefino, un pesce dalle carni morbide e delicate, è tradizionalmente pescato nelle acque fredde dell'Atlantico, ma il suo utilizzo in piatti come questo è sempre più apprezzato per la sua versatilità in cucina. La zucca, invece, è un ortaggio che trova radici in molte cucine regionali italiane, particolarmente nel Nord Italia. L'accostamento tra questi due ingredienti con l'inconfondibile pesto alla genovese è un'interpretazione moderna di un piatto che omaggia la tradizione, ma con un tocco di innovazione.

Preparazione dei Fiori di Eglefino con Zucca e Pesto

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 filetti di eglefino freschi (circa 150-180 g ciascuno)

  • 300 g di zucca (preferibilmente una varietà dolce, come la Butternut)

  • 1 mazzetto di basilico fresco

  • 30 g di pinoli

  • 50 g di parmigiano reggiano grattugiato

  • 2 spicchi d'aglio

  • 100 ml di olio extravergine d'oliva

  • Sale e pepe nero qb

  • Succo di 1 limone

  • Un rametto di rosmarino (facoltativo)

Preparazione:

  1. Preparare la zucca: Sbucciare e tagliare la zucca a cubetti di circa 2 cm. In una padella capiente, scaldare un filo d'olio extravergine d'oliva e aggiungere la zucca. Cuocere a fuoco medio-alto per circa 10-15 minuti, mescolando di tanto in tanto, fino a quando la zucca non risulterà morbida e leggermente dorata. Regolare di sale e pepe e, se desiderato, aggiungere un rametto di rosmarino per aromatizzare.

  2. Preparare il pesto: In un frullatore, unire il basilico fresco, i pinoli, l'aglio, il parmigiano reggiano grattugiato e l'olio extravergine d'oliva. Frullare il tutto fino a ottenere una salsa liscia e cremosa. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere un po' di succo di limone per dare freschezza al pesto.

  3. Cuocere i fiori di eglefino: In una padella antiaderente, scaldare un filo d'olio d'oliva. Cuocere i filetti di eglefino per 3-4 minuti per lato, a fuoco medio, fino a quando non saranno dorati e ben cotti. Il pesce deve risultare morbido e facilmente sfaldabile con la forchetta.

  4. Assemblare il piatto: Su un piatto da portata, disporre i filetti di eglefino al centro, accompagnati dai cubetti di zucca rosolati. Versare sopra il pesto, in modo generoso, per unire tutti i sapori. Se lo desideri, puoi aggiungere qualche foglia di basilico fresco per decorare.

  5. Servire: Servire caldo, magari accompagnato da una fetta di pane croccante e un bicchiere di vino bianco secco.

Curiosità sui Fiori di Eglefino con Zucca e Pesto

  1. Un piatto bilanciato: Questo piatto è un perfetto equilibrio tra proteine, carboidrati e grassi sani. Il pesce eglefino fornisce le proteine, la zucca apporta fibre e vitamine, mentre il pesto aggiunge grassi sani grazie all'olio d'oliva e ai pinoli, oltre alla freschezza del basilico.

  2. La versatilità del pesto: Il pesto alla genovese, tradizionalmente preparato con basilico, pinoli, olio d'oliva, parmigiano e aglio, è un condimento estremamente versatile. Viene utilizzato in piatti di pasta, ma anche per condire verdure grigliate, pesce e carne. In questa versione, il pesto dona un tocco di freschezza al piatto e si sposa perfettamente con il pesce e la dolcezza della zucca.

  3. L'eglefino e la sostenibilità: Sebbene l'eglefino sia stato storicamente considerato un pesce meno pregiato rispetto ad altre varietà, oggi viene apprezzato per il suo sapore delicato e la sua versatilità. Inoltre, essendo una specie che vive in acque fredde, la pesca dell'eglefino è spesso sostenibile, facendo di questo pesce una scelta ecologica per i consumatori consapevoli.

  4. La zucca nella cucina mediterranea: La zucca è un ingrediente molto amato nella cucina mediterranea, specialmente nei piatti autunnali e invernali. Oltre a essere ricco di vitamine, è anche un alimento dalle molteplici proprietà benefiche, inclusi effetti antiossidanti e antinfiammatori.

  5. Un piatto che esalta la stagionalità: I fiori di eglefino con zucca e pesto sono un piatto che celebra i prodotti stagionali, sfruttando la dolcezza della zucca autunnale e la freschezza del basilico, facilmente reperibile nei mesi estivi. L'adozione di ingredienti freschi e di stagione è una caratteristica della cucina mediterranea, che riesce sempre a offrire piatti saporiti con pochi ma ottimi ingredienti.

Il piatto dei fiori di eglefino con zucca e pesto è una proposta gourmet che incarna l'essenza della cucina mediterranea: semplice, ma ricca di sapore. Perfetto per una cena elegante o per un pranzo in famiglia, è una ricetta che riesce a unire tradizione e innovazione in un abbinamento perfetto di mare e terra.



Bhatura

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La Bhatura ((HI) भटूरा bhaṭūrā) è un tipo di pane indiano fritto per immersione, tipico della cucina della regione del Punjab, compresa tra Pakistan e India.

Preparazione

La preparazione tipica include la farina maida, lo yogurt, burro ghee o olio e lievito. Una volta impastata la si lascia riposare per permetterne la lievitazione per poi essere tirata con il mattarello. La bhatura viene poi immersa nell'olio caldo permettendone la frittura, ottenendo un pane elastico e gommoso.
Dallo stesso impasto viene preparata anche una variante della bhatura, la kulcha, che viene però cotta su piastra e guarnita con foglie di coriandolo.
La bhatura viene solitamente consumata assieme al Chana masala, condimento a base curry e ceci, per formare il tipico antipasto Chole bhature.

Davvero la gente cucina la pasta ed il sugo separatamente e poi mettono quest'ultimo direttamente sopra la pasta?

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Benvenuti in America, la terra degli spaghetti (o qualsia pasta) in bianco con una "cacata" di sugo sopra! ?



Dovrei anche precisare che nella pasta NON c'è burro o olio d'oliva; inoltre, in America la gente adora lasciare il cibo nella tavola per ore (fanno e brigano durante i pasti, iniziano a mangiare e poi magari si ricordano di qualcosa, lasciando lì tutto)… poi però ritornano a tavola e si gustano il cibo freddo senza fare una piega. Nel caso degli spaghetti, anche tutti incollati insieme… immaginate che bel "tacone"??


Alcuni dei prodotti italiani fatti con ingredienti discutibili

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Il pani câ meusa, lo street food siciliano per eccellenza. É un panino di sesamo con dentro milza (meusa) e fegato di bovino cotto e soffritto, con aggiunta di caciocavallo siciliano o succo di limone. Non é esattamente un cibo dietetico ma a detta di chi l'ha provato é ottimo.



I turcinieddi, frattaglie miste di capretto e agnello avvolte nel loro stesso budello e aromatizzate con: alloro, prezzemolo, finocchio e carosello, anche se in alcune zone non si disdegnano il peperoncino e l'aglio. Sono molto diffusi e apprezzati in Puglia ma anche in centro e Sud Italia con nomi diversi.


Il lampredotto toscano, lo street food di Firenze e non solo. É fatto con uno dei 4 stomaci della mucca fatto bollire con cipolla, aglio e sedano. Viene poi messo in un panino e ricoperto di salsa verde. É in pratica una variante della trippa alla romana e del 'o pere e 'o musso napoletano. Anticamente invece dello stomaco di mucca erano usate le lamprede, da cui il nome lampredotto, dei pesci primitivi diffusi nei fiumi toscani.



La pajata, forse il piatto romano per eccellenza ma fatto con ingredienti che molti non esitano a definire disgustosi. Si prepara partendo dall'intestino di vitello o di bue anche se i puristi usano le rigaglie di pollo.



La coratella, piatto umbro a base di frattaglie. É uno spezzatino fatto con: cuore, fegato, budella, milza e polmoni d'agnello.



Il cibreo toscano. Ok, questo é davvero strano. É una zuppa di carne toscana a base di creste, bargigli e fegatini di gallo ma si aggiungono anche quelli di gallina. Inoltre l'ingrediente principale sono i testicoli del gallo!


La torta al sangue di maiale. Dal nome sembra un piatto dei Klingon di Star Trek ma in realtà é una ricetta toscana. É una torta salata fatta con: parmigiano, pangrattato, uova e pancetta, ma ovviamente l'ingrediente principale é il sangue di maiale.



La zuppa di soffritto. É una zuppa napoletana fatta con frattaglie di mucca tra cui: fegato, polmone, cuore, milza e intestino con aggiunta di peperoni e tanto peperoncino. É molto piccante, al punto che si preferisce metterla sul pane secco invece che sugli spaghetti per assorbire un po' del piccante. La sua storia é singolare; si narra che i soldati spagnoli di stanza a Napoli durante il dominio aragonese della città macellassero le mucche fuori dalle loro caserme, buttando le frattaglie. I napoletani le raccoglievano, le pulivano e preparavano questa zuppa di carne che vendevano proprio ai soldati spagnoli!



I rigatoni al sugo di coda. Tutti conoscono la coda alla vaccinara romana ma pochi la pasta al sugo di coda. Si tratta della coda di mucca fatta soffriggere con cipolla, aglio, prezzemolo e carota e sfumata col vino. É il piatto principe della famosa cucina romana del quinto quarto e contende alla pajata il titolo di piatto romano per eccellenza.



Il casu frazigu o casu marzu. Qui andiamo sul pesante, dato che l'UE ne ha proibito la vendita anche se l'Italia ha posto una deroga in merito. Si tratta di un formaggio pecorino o caprino sardo in cui sono presenti i vermi o per meglio dire le larve della mosca casearia. La mosca depone le uova nelle forme fresche di formaggio, le quali diventando larve mangiano parte del formaggio, e rilasciano enzimi che ne cambiano il sapore e lo rendono cremoso. Com'é ovvio bisogna aspettare che le larve diventino mosche e volino via prima di assaggiarlo. Fa parte della categoria dei marcetti, un tipo di formaggi diffusi nelle Marche e in Puglia.

I peggiori tentativi di imitazione di cibo italiano che abbia mai assaggiato all’estero

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Non mangio quasi mai cibo italiano all'estero, tranne in caso di permanenze lunghe (ho vissuto un anno negli Emirati e ho avuto un appartamento con cucina per 9 mesi) o in caso di emergenza.

Penne ala arabiata:



penne scotte e sciape, con sugo crudo e formaggio al gusto piede d'atleta, il tutto accompagnato da una bruschetta burro e aglio, con il peperoncino pakistano più piccante mai assaggiato…

Certo, con un menù così, non mi aspettavo molto:


In Norvegia ho trovato questi:

Mentre negli Stati Uniti, questi:

Gli "Spaghetti-O" li ho anche assaggiati da un amico inglese, la cui figlia era appassionata da 'sta roba…

Negli Stati Uniti, per necessità, visto che era l'unico locale nel giro di 100km, ho provato Pizza Hut:



L'impasto non era nemmeno male, la farcitura funghi, formaggio e spinaci crudi rivedibile, la colata di glassa di aceto balsamico se la potevano risparmiare, ma la cosa orrenda è quello che secondo le intenzioni, dovevamo spargere sopra:



Quale singolo piatto può dirti se uno chef di un particolare ristorante ha talento?

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Mio marito è un cuoco italiano.



Quando intervista un futuro cuoco, oltre a chiedergli di fare alcune delle sue specialità, gli chiede di fare un semplice "Spaghetti Aglio Olio e Peperoncino". Gli ingredienti sono semplici:

  1. Spaghetti

  2. Aglio

  3. Olio d'oliva

  4. Peperoncini rossi, tritati o in scaglie, e naturalmente sale

Anche se la storia può essere apocrifa, mi ha detto che molti chef vengono giudicati per la loro abilità in questo, perché è una specie di cartina di tornasole per quanto sia eccellente la tecnica di uno chef.

Gli spaghetti devono essere perfettamente al dente, l'aglio cotto fino a un fragrante marrone dorato, e l'olio extravergine d'oliva della migliore qualità che ricopre la pasta per tenerla con una lucentezza scintillante. Poi, i peperoni rossi, specialmente quelli coltivati in Calabria. Si lascia al commensale il compito di aggiungere, a piacere, una giusta quantità di formaggio "Pecorino Romano" grattugiato.

Il piatto è originario di Napoli, nel sud dell'Italia, ma ovunque in Italia si può chiedere il piatto, anche se non è sul menu, perché è un punto fermo nel repertorio di ogni cuoco italiano.


Le persone in Italia mangiano effettivamente spaghetti e polpette o sono solo gli italiani americani?

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La pasta (non necessariamente spaghetti) con le polpette e' un classico della cucina meridionale.

A Lecce si usano le orecchiette con le polpettine al sugo.



Ma anche la variante spaghetti e' usatissima


Gli americani hanno inscatolato questo sugo e va beh……

Ma le polpette tradizionali fatte in casa, con il trito di carne, le uova, il pecorino e il pane ammollato nel latte e gli aromi, prima fritte e poi buttate nel sugo di pomodoro sono un poesia……


 
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