Arista all'uva

0 commenti

Risultati immagini per Arista all'uva


Piatto che al sapore forte del maiale contrastala dolcezza e la delicatezza dell'uva.

Ingredienti

per 4 persone
  • Quattro fettine di arista di maiale
  • 100 grammi di uva bianca matura
  • 1 spicchio d'aglio
  • Mezzo mestolo di brodo
  • Mezzo bicchiere di vino bianco
  • sale q.b.

Preparazione

  1. Lavare l'uva e togliere i semi
  2. In un padella larga mettere 2 cucchiai di olio di oliva e fare insaporire con un spicchio d'aglio da togliere subito dopo
  3. Aggiungere l'uva e fare saltare a fiamma veloce girando continuamente fino a quando l'uva non sia appassita ed abbia assunto un colorito brunito
  4. Accostare l'uva al bordo della padella ed aggiungere le fette di arista
  5. dopo una prima scottatura della carne aggiungere il brodo e mescolare la carne con l'uva
  6. Quando il brodo si è asciugato, sfumare con del vino bianco
  7. Servire caldo

Consigli

Attenzione a non esagerare con il brodo o il vino, bisogna regolarsi con la dimensione della padella, deve esserci solo un fondo di brodo, che serve ad insaporire ed ammorbidire la carne, troppo brodo può causare la lessatura della carne che non è il risultato voluto. Anche con il vino bisogna regolarsi in base al sapore e dolcezza dell'uva, ed all'aroma del vino: troppo vino troppo aromatico può coprire il sapore dell'uva.

Un cibo da provare assolutamente

0 commenti

I Papanași, in Romania. Se ci andate, prendetene 2 perché siccome li fanno al momento (ci vuole un pò per prepararli e cuocerli) e sono buonissimi, il secondo già lo hai nel piatto senza apettare che te ne preparino un'altro…




Il locale McDonald's più assurdo nel mondo?

0 commenti

Tutti quanti avrete presente il drive-through di McDonald's, dove passi con la tua auto ed ordini tutto da lì:



Ebbene, in una stazione sciistica in Svezia è da molto tempo aperto uno "ski-through", dove gli sciatori possono ritirare il proprio ordine senza togliere gli sci e restando sulla neve.

Ecco degli sciatori felici per la scoperta:



In ultima analisi credo vada fatto un applauso alla celeberrima azienda fast-food per aver saputo adattare l'idea del drive-through secondo le esigenze del territorio.

Può un peperoncino troppo piccante uccidere?

0 commenti

Sì, Se sei allergico o ne mangi troppo della varietà "la fumosa Carolina Reaper" (Carolina Reaper)

Dal 2014, questa piccola creatura detiene il titolo di peperone più piccante del mondo nel Guinness dei primati e ha un valore sulla scala di 2,2 milioni di SHU. Nonostante il fatto che nel 2018 lo stesso creatore di Reaper, Ed Currie, abbia annunciato di aver ottenuto un peperone SHU da 3,3 M, la verità è che non è stato ancora sottoposto a verifica dai giudici di Guinness. Il Carolina Reaper è prodotto in South Carolina ed è il risultato di un incrocio tra due specie: il peperone habanero e il Naga jolokia. Una delizia. Se vuoi bruciare dentro.



C'è anche il frutto dell'ingegno di un orticoltore gallese di nome Mike Smith che ha coltivato una varietà di peperoncino così piccante che se consumato potrebbe causare uno shock anafilattico potenzialmente letale. Questo nuovo peperoncino, noto come Cile Aliento de Dragón (Dragon's Breath in inglese), misura 2,48 milioni sulla scala Scoville.




Qual è il peggior prodotto alimentare mai inventato?

0 commenti

Credo che i rapporti tra Italia e Germania non siano mai stati così tesi come quando si scoprì che nei supermercati tedeschi si vendevano spaghetti alla carbonara in busta pronta.



Non credo possa esistere orrore più terrificante di questo.

Mario, cuoco di Testaccio, vedendo la foto di questa busta su una rivista di cucina, si sarebbe suicidato ingurgitando uova e guanciale fino a morire.

Lella, anziana signora di Trastevere, scoperta in casa del figlio che lavorava a Stoccarda una busta di questi spaghetti alla carbonara pronti, pare lo abbia disconosciuto e diseredato.

L'Avvocato Brigazzo, scoperto questo piatto, pare abbia avviato una causa avanti il Tribunale dell'Aja per i Crimini contro l'Umanità per far cessare immediatamente questo nefasto comportamento.





Qual è il punto, il significato del calzone? (Pizza coperta)

0 commenti

Quando pensi alla pizza probabilmente la immagini così:



O forse così:



Nella Napoli del XIX secolo, la pizza era il cibo “portatile” delle persone più povere in città.



C'erano due tipi di pizza: fritta e al forno.

La pizza fritta era più economica da preparare, bastava una stufa e una grande padella piena di olio bollente. Di solito era fatta dalle donne e venduta direttamente dalle finestre delle loro case al pian terreno. Poteva essere semplicemente un disco di pasta fritta, sigillata a mezzaluna, che i clienti mangiavano con tutto ciò che potevano permettersi (e spesso nient'altro che un buon appetito), oppure poteva essere farcita con ricotta, un pizzico di pepe e un paio di fette di “cicoli”.



La pizza al forno veniva solitamente prodotta e venduta da uomini; richiedeva un forno a legna, con molto combustibile e una stanza dedicata. La combinazione di salsa di pomodoro e mozzarella non esisteva ancora, si dice sia stata creata nel 1889 in onore della regina Margherita di Savoia e della sua visita a Napoli. La combinazione più popolare era verdure saltate in olio e formaggio, con qualche pezzo di salsiccia fresca (se potevi permettertelo), o marinara, con pomodoro, origano, aglio e olio d'oliva. Queste pizze erano più piccole di quelle odierne e venivano consumate "a portafoglio", cioè piegate in quattro come cibo portatile.



Ora, cos' altro potresti fare per avere una pizza che può essere tenuta in mano, senza gocciolare il suo contenuto ovunque? Magari trasformarla in un calzone: la riempi al centro, la pieghi in due, sigillandola prima di infornare.




Insalata di gamberi in crema di avocado

0 commenti

Risultati immagini per Insalata di gamberi in crema di avocado


Insalata estiva accompagnata da spicchi di pompelmo e noci tostate.

Ingredienti

per 2 persone
  • 200 g insalata mista (incluse carote a julienne)
  • 14 gamberi grandi
  • 1 piccolo pugno di noci (non necessariamente intere)
  • 1/2 pompelmo
  • 4/5 cucchiai di crema di avocado
  • una grossa noce di burro
  • sale quanto basta

Preparazione

  1. Passare al mixer tutti gli ingredienti per la crema di avocado e lasciare riposare almeno 1 ora in frigorifero
  2. Sgusciare, pulire e salare i gamberi, mescolarli e lasciarli riposare qualche minuto in una ciotola
  3. Scaldare bene una padella col burro e aggiungere le noci e i gamberi. I gamberi andranno girati una volta sola dopo un paio di minuti, per rimanere croccanti. Lasciare raffreddare nella ciotola per qualche minuto, mantenendo le noci separate dai gamberi.
  4. Sbucciare il pompelmo e tagliarlo a dadini come per una macedonia.
  5. Mescolare in una insalatiera l'insalata, i gamberi e la crema di avocado.
  6. Guarnire con il pompelmo e le noci.

Consigli

Si possono sostituire i gamberi con del maiale a dadini.
Se non vi piace il pompelmo, sostituitelo con dell'arancia o qualche altro ingrediente dal sapore acido, ma non eliminatelo del tutto: la crema di avocado al palato risulta piuttosto grassa (pur essendo di fatto assolutamente dietetica, visti gli ingredienti), pertanto il sapore stancherebbe molto presto se non contrastato efficacemente.



 
  • 1437 International food © 2012 | Designed by Rumah Dijual, in collaboration with Web Hosting , Blogger Templates and WP Themes