Assume un ragazzo africano e riceve insulti, ma fuori dal ristorante scrive:"se sei razzista, non entrare"

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Il cartello fuori dal ristorante



Succede a Rimini, alla locanda Malatesta a Montescudo. Il gestore: "ho dovuto farlo, il razzismo è inaccettabile"

Riccardo Lanzafame, da due anni gestore della locanda Malatesta a Montescudo una frazione di Rimini, ha appeso fuori dal ristorante un cartello: "In questo locale abbiamo assunto un ragazzino africano, se sei razzista non entrare".
L'iniziativa è nata da una serie di insulri razzisti che proprio il giovane aiutocuoco, un ragazzo di 20 anni originario del Gambia. "C'è stato chi ha scritto che potevo fare a meno di assumere un africano. Domenica scorsa sono partite le telefonate: mi ordinavano pizze e poi non le venivano a prendere. Dovevo mettere quel cartello, è una questione di dignità, non si può attaccare un ragazzo di colore. È razzismo, e per me è inaccetabile".
Il giovane era stato assunto da poco, con le referenze della scuola alberghiera che frequentava, per aiutare in cucina. "Tanti quando cerco personale, anche italiani, mi dicono di no, rifiutano perché preferiscono la disoccupazione", spiega Riccardo Lanzafame. "Lui è un ragazzo bravissimo, sa fare le pizze. Quando gli ho detto dei commenti si è messo a piangere, non voleva più venire a lavorare, l'abbiamo convinto a restare. Perché questo razzismo? Mi hanno detto: hai un africano? Io non vengo più. Le persone devono farsi un esame di coscienza".

Cordon Bleu: La Ricetta Classica per un Piatto Gustoso e Raffinato

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Il Cordon Bleu è un piatto classico della cucina francese che ha conquistato il mondo con la sua combinazione di sapori e la sua croccantezza irresistibile. Preparato con fettine di carne impanate e ripiene di prosciutto e formaggio, il Cordon Bleu è una scelta eccellente per una cena speciale o un pasto delizioso in famiglia. Scopriamo insieme come preparare questa delizia.


Ingredienti

Per il Cordon Bleu

4 fettine di petto di pollo (o vitello, secondo preferenza)

4 fette di prosciutto cotto

4 fette di formaggio svizzero (come Emmental o Gruviera)

1 tazza di farina

2 uova grandi

1 tazza di pangrattato

Sale e pepe q.b.

Olio vegetale per friggere

Stuzzicadenti


Per accompagnare

Patate arrosto o purè di patate

Verdure al vapore o insalata fresca


Preparazione

Preparazione del Cordon Bleu

Preparazione della Carne

Se le fettine di pollo sono spesse, utilizzate un batticarne per appiattirle delicatamente fino a raggiungere uno spessore di circa 1 cm. Questo aiuterà a cuocere uniformemente e a facilitare l'arrotolamento.

Assemblaggio

Stendere una fettina di pollo su un tagliere e condirla leggermente con sale e pepe.

Posizionare una fetta di prosciutto cotto e una fetta di formaggio sopra la carne.

Arrotolare la carne su se stessa, avvolgendo il prosciutto e il formaggio all'interno, e fissare l'involtino con uno o due stuzzicadenti per evitare che si apra durante la cottura.


Impanatura

Preparate tre ciotole: una con la farina, una con le uova sbattute e una con il pangrattato.

Passare ogni involtino prima nella farina, poi nelle uova sbattute e infine nel pangrattato, premendo bene per far aderire l'impanatura.


Frittura

Scaldare abbondante olio vegetale in una padella grande a fuoco medio-alto. L'olio dovrebbe essere abbastanza caldo da far sfrigolare l'impanatura quando vi si immerge una piccola quantità di pangrattato.

Friggere gli involtini di Cordon Bleu, pochi alla volta, finché non sono dorati e croccanti su tutti i lati, circa 3-4 minuti per lato.

Scolare gli involtini fritti su carta assorbente per rimuovere l'olio in eccesso.


Cottura Finale (Opzionale)

Cottura al Forno (opzionale)

Per assicurarsi che la carne sia ben cotta e il formaggio completamente fuso, potete trasferire gli involtini fritti su una teglia e cuocerli in forno preriscaldato a 180°C per circa 10 minuti.


Servizio

Rimuovere gli stuzzicadenti dagli involtini e servire il Cordon Bleu caldo, accompagnato da patate arrosto o purè di patate e verdure al vapore o un'insalata fresca.

Consigli e Varianti


Varianti

Cordon Bleu di Vitello

Utilizzare fettine di vitello al posto del pollo per un sapore più ricco e tradizionale.


Cordon Bleu al Forno

Per una versione più leggera, potete cuocere gli involtini direttamente al forno a 200°C per 20-25 minuti, girandoli a metà cottura, invece di friggerli.


Ripieno Creativo

Provate a sostituire il prosciutto cotto con speck o pancetta, e il formaggio svizzero con provolone o scamorza affumicata, per variazioni di sapore interessanti.


Impanatura Croccante: Per una croccantezza extra, potete impanare gli involtini una seconda volta, ripassandoli di nuovo nelle uova sbattute e nel pangrattato.


Formaggio Fuso: Assicuratevi che il formaggio sia ben avvolto dal prosciutto e dalla carne per evitare che fuoriesca durante la cottura.


Preparazione Anticipata: Potete preparare gli involtini in anticipo e conservarli in frigorifero fino al momento della cottura. Questo aiuterà l'impanatura a rimanere aderente durante la cottura.


Il Cordon Bleu è un piatto che combina semplicità e raffinatezza, offrendo una deliziosa esperienza di gusto con la sua croccante impanatura e il ripieno cremoso. Perfetto per una cena speciale o per stupire i vostri ospiti, questa ricetta classica non deluderà. Seguendo i passaggi e i consigli forniti, potrete preparare un Cordon Bleu perfetto, che conquisterà il palato di tutti. Buon appetito!

Étouffée

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Étouffée o etouffee è un piatto, a base di frutti di mare e servito su un letto di riso, che si trova sia nella cucina cajun che in quella creola. Il piatto viene preparato con una tecnica di cottura detta soffocata, comune nell'area Cajun del sud-ovest della Louisiana. L'étouffée è molto popolare a New Orleans e nell'area dell'Acadia, nella parte meridionale dello Stato.

Etimologia

In francese, il termine "étouffée" significa "soffocato" o "affogato", dal verbo "étouffer".

Descrizione

L'etouffee può essere realizzato con diversi frutti di mare, anche se la versione più popolare del piatto è quella con i crostacei. L'etouffee ha una consistenza più spessa di uno stufato tipico. A seconda di chi lo prepara e dove viene preparato è aromatizzato con condimenti sia creoli che cajun. Viene tipicamente servito su riso ed è realizzato con un roux. Nel caso della versione creola con crostacei, è realizzato con un roux biondo o marrone. Un roux biondo è cotto, sempre mescolando, per circa 20 minuti per rimuovere il sapore "crudo" della farina e aggiungere un po' di sapore "nocciola", mentre un roux marrone prevede una cottura più prolungata (da 30 a 35 minuti), al fine di approfondire il colore e il sapore. È importante notare che, sebbene le cucine creola e cajun siano distinte, hanno molte somiglianze.

Storia

In origine l'étouffée era un piatto popolare nel Bayou e nel retroterra della Louisiana. Circa 70 anni venne introdotto fra i piatti del menù di un ristorante di Breaux Bridge e divenne subito un piatto molto popolare tra i cajuns della zona. Intorno alla fine degli anni 1980, il cameriere in un popolare ristorante di Bourbon Street a New Orleans, il Galatoire, fece assaggiare il piatto al suo capo per farglielo provare. Il piatto fu un successo e da allora venne inserito nel menù del locale. Divenne subito molto popolare in città ed è divenuto una scelta comune tra i turisti e la gente del posto. Molti proprietari di ristoranti di cucina cajun sostengono che l'étouffée è il piatto più popolare sul loro menu.

Jambalaya

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La jambalaya è un piatto creolo della Louisiana di origine provenzale con influenze africane, spagnole e amerindie.
Essa è tradizionalmente fatta con carne e verdure, e completata con l'aggiunta di brodo e riso.

Varietà di Jambalaya

La jambalaya ha avuto origine dalle isole dei Caraibi. La cultura spagnola, miscelata ai cibi dei nativi americani, ha dato a vita al piatto come è conosciuto oggi. Sono due le maniere principali per la sua preparazione.
La più comune è quella creola detta "jambalaya rossa". Si realizza aggiungendo della carne macinata ad un soffritto di sedano, peperone verde e cipolla; la carne è normalmente un misto di pollo e salsiccia sbriciolata. Vengono poi aggiunte le verdure ed il pomodoro e quindi i frutti di mare. Il riso ed il brodo vengono aggiunti verso la fine in quantità equivalenti. Il tutto va lasciato cuocere, a fuoco lento, per 20 - 60 minuti, in funzione del recipiente di cottura. Verso la fine del processo di cottura si evita di mescolare. Alcune versioni prevedono la preparazione dopo la cottura di tutti gli ingredienti.
L'altro modo, più caratteristico del sud-ovest e del sud della Louisiana, è la jambalaya cajun, preparata senza pomodoro (più ci si allontana da New Orleans e più raro è l'uso dei pomodori). La carne viene soffritta in una padella di ferro. I pezzetti di carne che si attaccano al fondo della padella sono ciò che dà alla jambalaya cajun il suo colore bruno. Viene aggiunto un po' d'olio se non c'è abbastanza grasso nel fondo. Le verdure (50% cipolle, 25% sedano e 25% peperone verde o rosso, anche se le proporzioni possono essere modificate per soddisfare il proprio gusto) vengono aggiunte e saltate in padella fino a che non diventino morbide. Il brodo e i condimenti sono aggiunti nel passaggio successivo, e quindi le carni vengono messe in un piatto. Questa miscela viene poi cotta, coperta, per almeno un'ora. Infine, viene portata ad ebollizione e viene aggiunto il riso. A questo punto si copre e si lascia cuocere, a fuoco lento, per almeno 30 minuti senza mescolare. La preparazione è pronta quando il riso è cotto.
Esiste però anche una terza ricetta, meno comune. In questa versione la carne e le verdure vengono cotte separatamente dal riso. Allo stesso tempo il riso viene cotto nel brodo e viene aggiunto agli altri ingredienti prima di servire il piatto. Questa è detta "jambalaya bianca" ed è rara in Louisiana, dato che è vista come un metodo "veloce" di preparazione della jambalaya, popolare al di fuori dello stato per abbreviare i tempi di cottura. È realizzata allo stesso modo della cajun, ma senza verdure. Sono molti i ristoranti servono questo piatto perché considerato come più adatto ai bambini e di più facile cottura.
La jambalaya è considerata, dalla maggior parte degli abitanti della Louisiana, come un piatto di riso semplice da preparare rispetto ad altri piatti tradizionali quali il gumbo, l'étouffée e i gamberi creoli. Il più delle volte viene usato un riso lungo tipo basmati. La jambalaya si differenzia dal gumbo e dall'étouffée per il modo con cui è aggiunto il riso. In questi piatti, il riso è cotto separatamente e viene servito come un letto su cui viene servito il piatto principale. Nel solito metodo di preparazione della jambalaya, il riso viene aggiunto alle verdure, alla carne, ai frutti di mare e al brodo e il sapore viene assorbito dai grani di riso durante la cottura.

Storia

La jambalaya creola trae origine dal quartiere francese di New Orleans, un tempo settore europeo della città. Fu un tentativo, da parte degli spagnoli, di preparare la paella nel nuovo mondo, dove lo zafferano non era facilmente disponibile a causa degli elevati costi di importazione. Così il pomodoro divenne il sostituto dello zafferano. Col passare del tempo, l'influenza francese divenne preponderante a New Orleans, e le spezie dei Caraibi cambiarono questa paella del nuovo mondo in un piatto del tutto diverso. Nelle moderna Louisiana, il piatto si è evoluto in molte altre ricette. La jambalaya creola, o quella rossa cajun, si diffusero a New Orleans, dove era chiamata semplicemente 'jambalaya'. La jambalaya creola è realizzata con i pomidoro mentre quella cajun non li utilizza.
La jambalaya cajun ebbe origine nelle zone rurali della Louisiana dove erano facilmente disponibili gambero, ostriche, alligatori, anatre, tartarughe ed altri tipi di animali. A questi veniva aggiunto, pollo o tacchino. La jambalaya cajun è nota come 'jambalaya bruna' nella regione di New Orleans, che i cajun la chiamano semplicemente 'jambalaya', ed è più piccante di quella creola. I francesi creoli bianchi portarono la jambalaya ai cajun, ma visto che i pomodori erano rari nella cucina cajun, essi non li usarono rendendo bruno il colore della preparazione.
La prima apparizione in stampa del termine 'jambalaya' avvenne in Leis amours de Vanus; vo, Lou paysan oou théâtré, di Fortuné (Fortunat) Chailan, pubblicato in lingua provenzale nel 1837, mentre in lingua inglese apparve nel maggio 1849 in American Agriculturalist, pag. 161, dove Solon Robinson parla di un recipiente per 'Hopping Johnny (jambalaya)'. Il termine jambalaya non appare in alcun libro di cucina fino al 1878, quando venne stampato Gulf City Cook Book ad opera delle dame della St. Francis Street Methodist Church, a sud di Mobile. Esso conteneva una ricetta per la "JAM BOLAYA".
La jambalaya ebbe un breve incremento di popolarità nel corso degli anni 1920 e 1930 a causa della sua ricetta flessibile. Il piatto era poco più che riso e verdure e la popolazione poteva permetterselo.

Etimologia

L'Oxford English Dictionary indica che 'jambalaya' proviene dal provenzale 'jambalaia', che significa miscuglio, ma anche pilaf di riso. Questo è confermato dal fatto che la prima apparizione stampata della parola è in una poesia provenzale pubblicata nel 1837.

Casserole

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Una casserole (francese: diminutivo di casse, dal provenzale:cassa) è un piatto tipico americano che rientra nella famiglia degli stufati e prende il nome dal recipiente largo e profondo utilizzato per essere cucinato.
Negli Stati Uniti e nell'Europa continentale le casserole sono fatte di pezzi di carne (come pollo) o pesce (come tonno) con diverse verdure e con farina o riso o patata o pasta che funge da legante. Spesso viene accompagnato da formaggio. Durante la cottura a fuoco lento in fondo i liquidi della carne e dei vegetali vengono rilasciati e vengono aggiunti invece o vino, o birra o gin o il sidro. Viene servito come piatto principiale o come contorno nello stesso contenitore in cui è stato cucinato.
In Minnesota e Nord Dakota, dove sono tra i cibi più tipici, le casserole sono chiamati di solito "hot dish". La casserole alla patate Janssons frestelse è un'eredità degli immigrati scandinavi dell'area.

Storia

Nel 1866, Elmire Jolicoeur, una immigrata franco-canadese inventò il precursode della moderna casserole a Berlin, New Hampshire.

Cultura popolare

  • Viene nominato nella nona stagione della serie TV statunitense How I Met Your Mother in lingua originale

BLT

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Il BLT (acronimo di bacon, lettuce e tomato) è un sandwich statunitense composto da pane tostato, bacon, lattuga e pomodoro. Il sandwich può anche essere guarnito con l'aggiunta di maionese, carne di tacchino o tofu e non deve necessariamente essere tostato. Possono inoltre essere usati diversi tipi di lattuga e/o di pane.
La combinazione di più ingredienti in un panino risale a prima del ventesimo secolo, anche se tale usanza non è stata popolare fino al termine della seconda guerra mondiale, quando gli ingredienti divennero più semplici da reperire durante tutto l'anno. La sigla "BLT" in riferimento al sandwich è divenuta comune a partire dagli anni settanta. Spesso consumato durante l'estate, il BLT è stato classificato come il secondo sandwich più popolare negli Stati Uniti oltre che a quello preferito nel Regno Unito ed è frequentemente citato o rappresentato nei media e nella cultura di massa.

Storia
Sebbene gli ingredienti principali del BLT esistano da tempo immemore, ci sono poche testimonianze di panini a base di pancetta, lattuga e pomodoro. Il ricettario del 1903 Good Housekeeping Everyday Cook, contiene la ricetta di un club sandwich a base di bacon, lattuga, pomodoro, maionese e una fetta di tacchino racchiusa tra due fette di pane, mentre il libro Seven Hundred Sandwiches del 1929 include una sezione sui panini al bacon, anche se tali ricette includono spesso sottaceti e nessuna presenta i pomodori.
Il BLT è diventato popolare negli USA al termine del secondo conflitto mondiale a causa della proliferazione dei supermercati che hanno permesso alle materie prime di ogni alimento di essere disponibili durante tutto l'anno. Probabilmente, le iniziali, che significano "bacon", "lattuga" e "pomodoro", sono state inizialmente usate nell'industria dei ristoranti americani come abbreviazioni per indicare il sandwich, ma non è chiaro quando ciò sia entrato nella memoria collettiva. Ad esempio, un'edizione del Saturday Evening Post del 1951 fa riferimento al sandwich, sebbene non utilizzi le sue iniziali, descrivendo una scena in cui: "Sul vassoio, invariabilmente, ci sono una scodella di zuppa, un sandwich di pancetta tostato, lattuga e pomodoro e un milkshake al cioccolato."
In un numero del 1954 del Modern Hospital viene riportato un pasto che include "zuppa di fagioli, lattuga e panino al pomodoro, sottaceti, insalata di gelatine, condimento per panna e torta di libbra." Nel 1958, la Hellmann's pubblicizzò la sua maionese affermando che fosse "tradizionale su pancetta, lattuga e sandwich al pomodoro", suggerendo che quella combinazione di ingredienti fosse in circolazione da un po' 'di tempo. Tuttavia, ci sono molte fonti che citano il BLT nei primi anni anni settanta, fra cui una recensione dell'opera teatrale di Steambath Bruce Jay Friedman, che è stata intitolata "A B.L.T. for God – hold the mayo" (Un B.L.T. per Dio - tieni la maionese). L'abbreviazione usata nel titolo fa riferimento a un dialogo nel dramma, durante il quale Dio urla:
«Invia un bacon e un sandwich di lattuga e pomodoro, tieni la maionese, brucia il pane tostato, ti colpirò con la mia terribile spada veloce.»
Secondo lo storico del cibo John Mariani, il BLT è il secondo sandwich più popolare negli Stati Uniti, dopo il panino al prosciutto, mentre un sondaggio di OnePoll del 2008 ha dimostrato che esso fosse il "sandwich preferito dalla nazione" nel Regno Unito.
Nel 2009, a causa del suo alto contenuto di sodio e grassi, il BLT è stato preso di mira dalle catene di caffè del Regno Unito, che hanno tentato di ridurre la quantità media di sali e grassi nei loro alimenti. Durante lo stesso anno, la statunitense Bentley Dining Services preparò il BLT più grande del mondo che, grazie ai suoi quasi 64 metri di lunghezza, riuscì a battere i record precedenti.

Preparazione e caratteristiche
Gli ingredienti essenziali di un panino BLT sono bacon, pomodori e lattuga e due fette di pane spesso tostate. La quantità e la qualità degli ingredienti sono questioni di preferenza personale. La pancetta può essere ben cotta o tenera, ma poiché "accompagna" gli altri sapori, gli chef raccomandano l'uso di carne di buona qualità; Edward Lee ha affermato che "il tuo bacon al supermercato non deve tagliare la mostarda".
La lattuga iceberg è una scelta comune perché migliora la consistenza del panino senza aggiungere troppo sapore. Lo scrittore gastronomico Ed Levine ha suggerito che il BLT non richiede affatto lattuga, poiché sarebbe "superflua" affermazione che il redattore di MSNBC Jon Bonné ha definito "scioccante". Michele Anna Jordan, autrice del libro The BLT Cookbook, crede che il pomodoro sia l'ingrediente chiave e raccomanda l'uso della varietà cuore di bue perché ha molta polpa e pochi semi.
Il sandwich può essere servito con vari condimenti, fra cui la maionese. Il pane può essere di qualsiasi tipo, bianco o integrale, tostato o meno, a seconda delle preferenze personali. Può anche essere usata la pancetta di tacchino al posto di quella di maiale. Una delle varianti del BLT è il club sandwich, che oltre a contenere pomodoro, lattuga e pancetta, include carne affettata, normalmente pollo o tacchino. Esistono anche varianti per vegetariani che presentano il tempeh o il tofu al posto del bacon.


Bauru

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Il Bauru è un panino originale del Brasile inventato da Casimiro Pinto Neto, il nome deriva dalla città natale del suo creatore, Bauru nello Stato di San Paolo.
La ricetta originale è composta da un panino con roast-beef, fette di pomodoro, cetriolini, formaggio mozzarella, sale e origano. Come tutte le ricette ha le sue varianti:

  • Bauru francese = Panino con roast-beef, formaggio gruviera, senape.
  • Bauru italiano = Panino con roast-beef, pomodori secchi, prosciutto di Parma, formaggio mozzarella, origano.
  • Bauru americano = Panino con roast-beef, fette di pomodoro, lattuga, cetriolini, formaggio mozzarella, sale e origano.

 
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