Ne citerò tre:
1) Cucinare in un Forno solare
Il forno solare concentra la luce del
sole in un punto centrale, appositamente adattato per il contenimento
dei cibi da cuocere. Ce ne sono diversi in commercio, ma possono
anche essere autocostruiti con materiali poveri (carta stagnola,
cartone e colla), cosa che ne ha diffuso l'utilizzo nei paesi del
terzo mondo.
I forni autocostruiti normalmente non
raggiungono temperature molto alte, quindi necessitano di una cottura
lunga, ma il cibo può essere lasciato all'interno senza essere
tenuto sotto controllo.
I forni solari professionali possono
invece raggiungere anche i 200 gradi.
2) Cucinare in lavastoviglie
Durante il lavaggio, l'interno della lavastoviglie raggiunge
temperature che la rendono adatta anche alla cottura di cibi.
Ovviamente i cibi dovranno essere completamente isolati, inserendoli
in vasetti di vetro...
… oppure
avvolgendoli in diversi strati di carta stagnola
Per
fare un esempio pratico, è possibile sfruttare i diversi programmi
di lavaggio per cuocere le uova:
Con il lavaggio intensivo, che raggiunge almeno i 70 gradi, è
possibile fare le uova sode.
Con il lavaggio normale, a 65 gradi, si ottengono le uova barzotte
Con
il lavaggio ECO, a 50 gradi, si cuociono le uova alla coque.
3) Cucinare con la lavatrice
Iftach
Gazit,
un creativo israeliano, ha realizzato nel 2017 un progetto elaborato
per la Bezalel
Academy of Arts and Design:
delle apposite buste alimentari per cuocere carne, pesce e verdure
direttamente nella lavatrice, durante il normale lavaggio dei capi.
Le
buste alimentari, dall'evocativo nome di "Sous
la vie",
sono realizzate in Tyvek,
un materiale sintetico simile alla carta, difficile da strappare ma
facilmente tagliabile con forbici o coltello.
Ogni busta è corredata da una
etichetta, simile a quelle attaccate ai capi di vestiario, che invece
delle istruzioni di lavaggio contiene le indicazioni nutrizionali.