Il pani câ meusa, lo street food siciliano per eccellenza. É un panino di sesamo con dentro milza (meusa) e fegato di bovino cotto e soffritto, con aggiunta di caciocavallo siciliano o succo di limone. Non é esattamente un cibo dietetico ma a detta di chi l'ha provato é ottimo.
I turcinieddi, frattaglie miste di capretto e agnello avvolte nel loro stesso budello e aromatizzate con: alloro, prezzemolo, finocchio e carosello, anche se in alcune zone non si disdegnano il peperoncino e l'aglio. Sono molto diffusi e apprezzati in Puglia ma anche in centro e Sud Italia con nomi diversi.
Il lampredotto toscano, lo street food di Firenze e non solo. É fatto con uno dei 4 stomaci della mucca fatto bollire con cipolla, aglio e sedano. Viene poi messo in un panino e ricoperto di salsa verde. É in pratica una variante della trippa alla romana e del 'o pere e 'o musso napoletano. Anticamente invece dello stomaco di mucca erano usate le lamprede, da cui il nome lampredotto, dei pesci primitivi diffusi nei fiumi toscani.
La pajata, forse il piatto romano per eccellenza ma fatto con ingredienti che molti non esitano a definire disgustosi. Si prepara partendo dall'intestino di vitello o di bue anche se i puristi usano le rigaglie di pollo.
La coratella, piatto umbro a base di frattaglie. É uno spezzatino fatto con: cuore, fegato, budella, milza e polmoni d'agnello.
Il cibreo toscano. Ok, questo é davvero strano. É una zuppa di carne toscana a base di creste, bargigli e fegatini di gallo ma si aggiungono anche quelli di gallina. Inoltre l'ingrediente principale sono i testicoli del gallo!
La torta al sangue di maiale. Dal nome sembra un piatto dei Klingon di Star Trek ma in realtà é una ricetta toscana. É una torta salata fatta con: parmigiano, pangrattato, uova e pancetta, ma ovviamente l'ingrediente principale é il sangue di maiale.
La zuppa di soffritto. É una zuppa napoletana fatta con frattaglie di mucca tra cui: fegato, polmone, cuore, milza e intestino con aggiunta di peperoni e tanto peperoncino. É molto piccante, al punto che si preferisce metterla sul pane secco invece che sugli spaghetti per assorbire un po' del piccante. La sua storia é singolare; si narra che i soldati spagnoli di stanza a Napoli durante il dominio aragonese della città macellassero le mucche fuori dalle loro caserme, buttando le frattaglie. I napoletani le raccoglievano, le pulivano e preparavano questa zuppa di carne che vendevano proprio ai soldati spagnoli!
I rigatoni al sugo di coda. Tutti conoscono la coda alla vaccinara romana ma pochi la pasta al sugo di coda. Si tratta della coda di mucca fatta soffriggere con cipolla, aglio, prezzemolo e carota e sfumata col vino. É il piatto principe della famosa cucina romana del quinto quarto e contende alla pajata il titolo di piatto romano per eccellenza.
Il casu frazigu o casu marzu. Qui andiamo sul pesante, dato che l'UE ne ha proibito la vendita anche se l'Italia ha posto una deroga in merito. Si tratta di un formaggio pecorino o caprino sardo in cui sono presenti i vermi o per meglio dire le larve della mosca casearia. La mosca depone le uova nelle forme fresche di formaggio, le quali diventando larve mangiano parte del formaggio, e rilasciano enzimi che ne cambiano il sapore e lo rendono cremoso. Com'é ovvio bisogna aspettare che le larve diventino mosche e volino via prima di assaggiarlo. Fa parte della categoria dei marcetti, un tipo di formaggi diffusi nelle Marche e in Puglia.