Il locale McDonald's più assurdo nel mondo?

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Tutti quanti avrete presente il drive-through di McDonald's, dove passi con la tua auto ed ordini tutto da lì:



Ebbene, in una stazione sciistica in Svezia è da molto tempo aperto uno "ski-through", dove gli sciatori possono ritirare il proprio ordine senza togliere gli sci e restando sulla neve.

Ecco degli sciatori felici per la scoperta:



In ultima analisi credo vada fatto un applauso alla celeberrima azienda fast-food per aver saputo adattare l'idea del drive-through secondo le esigenze del territorio.

Può un peperoncino troppo piccante uccidere?

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Sì, Se sei allergico o ne mangi troppo della varietà "la fumosa Carolina Reaper" (Carolina Reaper)

Dal 2014, questa piccola creatura detiene il titolo di peperone più piccante del mondo nel Guinness dei primati e ha un valore sulla scala di 2,2 milioni di SHU. Nonostante il fatto che nel 2018 lo stesso creatore di Reaper, Ed Currie, abbia annunciato di aver ottenuto un peperone SHU da 3,3 M, la verità è che non è stato ancora sottoposto a verifica dai giudici di Guinness. Il Carolina Reaper è prodotto in South Carolina ed è il risultato di un incrocio tra due specie: il peperone habanero e il Naga jolokia. Una delizia. Se vuoi bruciare dentro.



C'è anche il frutto dell'ingegno di un orticoltore gallese di nome Mike Smith che ha coltivato una varietà di peperoncino così piccante che se consumato potrebbe causare uno shock anafilattico potenzialmente letale. Questo nuovo peperoncino, noto come Cile Aliento de Dragón (Dragon's Breath in inglese), misura 2,48 milioni sulla scala Scoville.




Qual è il peggior prodotto alimentare mai inventato?

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Credo che i rapporti tra Italia e Germania non siano mai stati così tesi come quando si scoprì che nei supermercati tedeschi si vendevano spaghetti alla carbonara in busta pronta.



Non credo possa esistere orrore più terrificante di questo.

Mario, cuoco di Testaccio, vedendo la foto di questa busta su una rivista di cucina, si sarebbe suicidato ingurgitando uova e guanciale fino a morire.

Lella, anziana signora di Trastevere, scoperta in casa del figlio che lavorava a Stoccarda una busta di questi spaghetti alla carbonara pronti, pare lo abbia disconosciuto e diseredato.

L'Avvocato Brigazzo, scoperto questo piatto, pare abbia avviato una causa avanti il Tribunale dell'Aja per i Crimini contro l'Umanità per far cessare immediatamente questo nefasto comportamento.





Qual è il punto, il significato del calzone? (Pizza coperta)

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Quando pensi alla pizza probabilmente la immagini così:



O forse così:



Nella Napoli del XIX secolo, la pizza era il cibo “portatile” delle persone più povere in città.



C'erano due tipi di pizza: fritta e al forno.

La pizza fritta era più economica da preparare, bastava una stufa e una grande padella piena di olio bollente. Di solito era fatta dalle donne e venduta direttamente dalle finestre delle loro case al pian terreno. Poteva essere semplicemente un disco di pasta fritta, sigillata a mezzaluna, che i clienti mangiavano con tutto ciò che potevano permettersi (e spesso nient'altro che un buon appetito), oppure poteva essere farcita con ricotta, un pizzico di pepe e un paio di fette di “cicoli”.



La pizza al forno veniva solitamente prodotta e venduta da uomini; richiedeva un forno a legna, con molto combustibile e una stanza dedicata. La combinazione di salsa di pomodoro e mozzarella non esisteva ancora, si dice sia stata creata nel 1889 in onore della regina Margherita di Savoia e della sua visita a Napoli. La combinazione più popolare era verdure saltate in olio e formaggio, con qualche pezzo di salsiccia fresca (se potevi permettertelo), o marinara, con pomodoro, origano, aglio e olio d'oliva. Queste pizze erano più piccole di quelle odierne e venivano consumate "a portafoglio", cioè piegate in quattro come cibo portatile.



Ora, cos' altro potresti fare per avere una pizza che può essere tenuta in mano, senza gocciolare il suo contenuto ovunque? Magari trasformarla in un calzone: la riempi al centro, la pieghi in due, sigillandola prima di infornare.




Insalata di gamberi in crema di avocado

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Insalata estiva accompagnata da spicchi di pompelmo e noci tostate.

Ingredienti

per 2 persone
  • 200 g insalata mista (incluse carote a julienne)
  • 14 gamberi grandi
  • 1 piccolo pugno di noci (non necessariamente intere)
  • 1/2 pompelmo
  • 4/5 cucchiai di crema di avocado
  • una grossa noce di burro
  • sale quanto basta

Preparazione

  1. Passare al mixer tutti gli ingredienti per la crema di avocado e lasciare riposare almeno 1 ora in frigorifero
  2. Sgusciare, pulire e salare i gamberi, mescolarli e lasciarli riposare qualche minuto in una ciotola
  3. Scaldare bene una padella col burro e aggiungere le noci e i gamberi. I gamberi andranno girati una volta sola dopo un paio di minuti, per rimanere croccanti. Lasciare raffreddare nella ciotola per qualche minuto, mantenendo le noci separate dai gamberi.
  4. Sbucciare il pompelmo e tagliarlo a dadini come per una macedonia.
  5. Mescolare in una insalatiera l'insalata, i gamberi e la crema di avocado.
  6. Guarnire con il pompelmo e le noci.

Consigli

Si possono sostituire i gamberi con del maiale a dadini.
Se non vi piace il pompelmo, sostituitelo con dell'arancia o qualche altro ingrediente dal sapore acido, ma non eliminatelo del tutto: la crema di avocado al palato risulta piuttosto grassa (pur essendo di fatto assolutamente dietetica, visti gli ingredienti), pertanto il sapore stancherebbe molto presto se non contrastato efficacemente.



Biscottu a capunata

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La pietanza venne introdotta nella Calabria meridionale dai marinai genovesi che venivano qui per caricare olio e vino. Sulle navi, durante la lunga navigazione, i marinai consumavano forzatamente pane biscottato (gallette) condito con olio, aceto e sale. Cibo quanto mai povero al quale avevano dato il nome, con buona dose di autoironia, di capponata che era (ed è) una pietanza ligure a base di cappone, molto prelibata.

INGREDIENTI

  • pane casareccio biscottato
  • olio d'oliva
  • origano
  • aceto
  • sale
  • peperoncino rosso.

Preparazione

Spezzate a grossi pezzi il pane casareccio biscottato ed immergetelo in una scodella piena d'acqua; toglietelo subito dopo ed asciugatelo con un tovagliolo; conditelo con un filo d'olio, aceto, origano, sale e strofinatevi su un peperoncino rosso. Si può omettere l'aceto e spezzettare un pomodoro maturo sul «biscotto» incorporandovi un po' di sugo.

Budino al cacao

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Il budino al cacao è un dolce al cucchiaio molto semplice da realizzare. La ricetta di seguito illustrata non necessita di ingredienti particolari, e può quindi essere preparata in ogni momento: il risultato è quasi una mousse, molto cremosa, di qualità superiore rispetto alle preparazioni di budino al cacao normalmente commercializzate.

Ingredienti

Per 4 persone:
  • 500 g latte parzialmente scremato
  • 130 g zucchero semolato
  • 80 g farina tipo 0
  • 35 g cacao amaro magro

Preparazione

In una ciotola inserire lo zucchero, il cacao e la farina, quindi mescolare bene in modo da ottenere un composto abbastanza omogeneo.
In un bricco o pentola a fondo spesso, inserire il latte, e mentre si sta scaldando aggiungere, a poco a poco, mescolando, il composto a base di zucchero cacao e farina precedentemente preparato, facendo attenzione che non si formino grumi.
Portare ad ebollizione per circa 3 minuti, finché si ottiene la giusta consistenza, quindi versare in stampini o tazze, e far raffreddare. Consumare freddo!

Consigli

  • È possibile utilizzare un mix di farina e fecola per ottenere un budino leggermente più cremoso, plastico.
  • Chi ama particolarmente i dolci dolci, può aumentare la quantità di zucchero a 150g.
  • E' possibile aromatizzare il budino con cannella, zenzero, oppure aggiungendo del cioccolato gianduia tritato direttamente sulla tazza, sopra il budino.
  • Per ottenere la cioccolata calda al cacao, aumentare la quantità di latte a 600g circa, a seconda della consistenza voluta.

 
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