Un intenditore gastronomico che abbraccia l'etica, dopo aver acquisito una profonda preparazione, indica, senza compromessi, ciò che è bene per la nostra salute e per l'ambiente.
Può essere un gourmet o uno chef di chiara fama. Si muove sui social in modo elegante, promuove le proprie idee con testi curati. Le sue comparse televisive sono discrete, non cede a toni spettacolari. Tutti oggi pensano di potersi improvvisare intenditore gastronomico assaggiando davanti a una telecamera una porzione di lasagne. Il messaggio che egli vuol far passare soprattutto ai giovani è che la materia non si impara alla svelta dall'oggi al domani, ma occorrono tanti anni di sacrificio e studio. Spesso ha scritto un libro ed è un giornalista.
Etica non vuol dire promuovere in modo non trasparente dei prodotti rispetto ad altri per tornaconto. Si parte da un'analisi scrupolosa circa la filiera di provenienza degli alimenti, dal punto di vista ecologico, e soprattutto per quanto riguarda i diritti umani delle persone che lavorano per produrli, in Italia e in tutto il mondo. Anche i piatti a base di carne e di pesce cominciano ad essere concepiti senza inutili crudeltà. E' un profondo conoscitore della dieta mediterranea, ma promuove anche la cultura enogastronomica di altri paesi e la cultura del recupero che proviene dal passato, quando le famiglie erano numerose e nelle case di campagna, in cucina non si buttava via niente e non c'erano sprechi.